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Il cioccolato Rizzati conquista anche il Lanerossi Vicenza

Paolo Rossi ai tempi del Lanerossi

L'azienda ferrarese sponsor della squadra di calcio berica. E con la Spal contatti per realizzare le uova biancazzurre 

C'è un'azienda ferrarese che non sponsorizza la Spal ma bensì il Lanerossi Vicenza. Un fatto piuttosto insolito da queste parti. Si tratta dell'azien­da Rizzati, sede a Ferrara nell'area artigianale vicino all'lpercoop il Castello, presen­te con due negozi, a Ferrara in piazza Trento e Trieste e a Cortina d'Ampezzo, assai rino­mata per quanto riguarda la produzione di specialità dolciarie. 

«Tengo a precisare che non abbiamo nulla contro la Spal, anzi i rapporti con la società biancazzurra sono buoni - esordisce Marco Matteucci che qualche tempo fa ha rilevato lo storico marchio- il fat­to è che conosco alcuni dirigenti della società berica. Loro cercavano uno sponsor nel settore cioccolateria di fascia alta e così abbiamo deciso di scendere in campo, con lo sco­po di ampliare il nostro porta­foglio clienti. È la prima volta che siamo sponsor di una società calcistica. Il Vicenza sul campo non sta ottenendo buoni risultati. Per quanto ci riguarda invece come azien­da siamo soddisfatti. I nostri prodotti che serviamo all'interno dell'area hospitality tro­vano un'ottima accoglienza, come ho potuto verificare per­sonalmente quando mi sono recato allo stadio di Vicenza. Ci saro anche in occasione del­lo scontro tra Vicenza e Spal. 

Appena gli addetti al marketing della Spal sono venuti a conoscenza di questa nostra iniziativa, ci hanno telefona­to. Volevamo fare qualcosa anche con la società biancaz­zurra ma non è stato possibile in quanto loro hanno una società di catering che offre il pacchetto completo. I rapporti però sono buoni e siamo in contatto per confezionare le uova pasquali biancazzurre». Allo stadio vicentino "Ro­meo Menti" la dieta Rizzati ad ogni gara casalinga dei berici presenta due prodotti ovvero la torta caprese biologica, fatta di cioccolato fondente, mandorle e agrumi e al ciocco­lato bianco e limone, e la tene­rina, una torta morbida con cioccolato puro al 61%. Gli in­gredienti utilizzati per la sua preparazione sono tutti pro­venienti da agricoltura biolo­gica e di alta qualità, non con­tengono glutine o olio di pal­ma. 

L'azienda Rizzati qualche anno fa e stata al centro delle cronache per aver portato la tipica torta tenerina sugli aerei Lufthansa, la compagnia di bandiera tedesca: ''per un paio di anni, causa la contra­zione del traffico aereo, il discorso si è interrotto -spiega Matteucci- ma ora riprendere­mo". 

I PROGETTI

Durante una visita a Ferrara di qualche mese fa, Matteucci ha raccontato le origini della torta al Principe Emanuele Filiberto di Savoia, anticamen­te chiamata "montenegrina" in onore della Regina Elena del Montenegro, che fu a Fer­rara nel 1911 e che fu bisnon­na dello stesso Emanuele Fili­berto, il quale è anche ristora­tore, titolare di un locale a Los Angeles, e si è rivelato molto interessato al progetto. 

«Abbiamo parlato con un distributore e vorremmo ap­prodare con il nostro marchio in circuiti vasti e diversificati della distribuzione statuni­tense -ha detto Matteucci- questa operazione ci potreb­be consentire di promuovere anche Ferrara, i suoi sapori e la sua storia, anche se portare la tenerina negli States non è operazione semplice. Si trat­ta di un prodotto locale che in­contra il gusto internazionale. Sulle confezioni teniamo a raccontare la storia di questa torta straordinaria dal cuore morbido e dalla sottile super­ficie esterna croccante. 

Matteucci esprime poi un concetto importante: «Siamo Biologici perché siamo certi che l'utilizzo dei fertilizzanti chimici appiattisca ogni sen­tore organolettico, rendendo standard ogni differenza che terra e clima sono in grado di produrre. Gli antiparassitari chimici rimangono nella buccia e ammalano l'organismo. Del frutto utilizziamo anche le scorze, le bucce, tutte le par­ti più ricche di aromi che pro­prio per questo devono esse­re puri. Queste sono le fonda­menta del nostro essere pro­duttori biologici: per questo scegliamo solo frutti prove­nienti da agricoltura biologi­ca certificata, per questo sce­gliamo solo agricoltori che considerano il terreno e l'ambiente in cui lavorano come un bene da custodire».

Maurizio Barbieri
(La Nuova Ferrara)